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al testo di Federico Zucchi
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Primo alfabeto
C'è troppo rumore al centro e se una parola verrà a svegliarci nascerà dalle narici degli animali acquattati nel sottobosco dal passo lupesco dei senzatetto dalla calce di chi non ha nulla se non la forza della sua nascita. C'è troppo chiasso sulle mura del tempio e se una voce verrà a chiamarci salirà dalla Mesopotamia degli sguardi di chi – inchiodato alla notte - trova nel fondo una stella sorgiva per ancorarsi al canto del giorno oltre i detriti dei sogni sbiaditi per ricordarci con occhi parlanti che tutto è impastato di musica e che l'anima vibra acuendo l'ascolto fino all'acustica delle galassie fino all'intersecato canto di un altro cuore. |
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